Ma cosa significa questa certificazione? Chi sono e quanto valgono le B Corp sul territorio italiano?
“Le imprese, una delle forze più potenti che l’uomo abbia mai creato, possono e devono essere usate anche per fare del bene. E tutti, dai dirigenti d’azienda ai politici, ai dipendenti e ai consumatori, possono apportare cambiamenti che modificano il sistema”.
BLab
Questo è lo statement che si legge sul sito della BLab, l’organizzazione che certifica a livello mondiale le aziende B Corp.
Presenti in 159 settori e in oltre 89 Paesi, le oltre 6.000 B Corps sono aziende del calibro di Alessi, Patagonia, Danone, illy, The Body Shop, Activia per citarne alcune, che fanno parte di un movimento globale con un unico obiettivo: ridefinire un nuovo paradigma di business adeguato ai nostri tempi, concreto e replicabile, che produca benefici sociali e ambientali mentre raggiunge i suoi risultati di profitto
Qualsiasi azienda privata, senza eccezioni, lavora per aumentare i propri profitti. Ma cambiando il modello di pensierio che sta dietro alla gestione del proprio business, ci sono aziende che, pur non rinunciando ai loro profitti, si danno una missione in più: fare qualcosa di buono per la società e il pianeta. Queste aziende stano sotto il cappello di una certificazione e sono chiamate B Corporations o B Corp.
Il movimento delle B Corp
Il movimento delle B Corp è nato dal 2006 negli USA, quando alcuni imprenditori decisero che era indispensabile tentare di cambiare il modello dominante e di promuovere una radicale evoluzione del capitalismo come lo conosciamo oggi. Da allora tanta strada è stata fatta e nel 2013 l’iniziativa è stata lanciata in Italia.
Ad oggi, diffuse in 60 settori, ci sono oltre 200 B Corp sul suolo italico con una generazione di fatturato complessivo di 9,5 miliardi.
In questo periodo di incertezza, ci viene ricordato che il nostro lavoro verso un sistema economico inclusivo, equo e rigenerativo per tutti non è mai stato così importante. L’impegno nei confronti dell’ambiente e della società è sempre più all’ordine del giorno di tutti, e l’aspetto ambientale, sociale e di governance (ESG) è ormai un elemento chiave nelle dichiarazioni aziendali.
Non per nulla si parla ormai sempre più spesso dell’importanza di redigere quanto meno il Bilancio di Sostenibilità: lo strumento al momento più credibile che un’azienda possa utilizzare per misurare il proprio impatto su 5 principali aree di interesse: la governance, i lavoratori, i clienti, la comunità e l’ambiente.
In questo scenario, essere anche una B Corp può essere vista come un’opportunità per ottenere un “vantaggio competitivo” rispetto ai concorrenti, oltre che un beneficio per il mondo intero.
I vantaggi
La certificazione B Corp aiuta, infatti, ad attrarre e trattenere i talenti, a distinguere l’azienda in un mercato affollato, a generare stampa e consapevolezza, a proteggere la missione dell’azienda a lungo termine, ad aumentare la credibilità e a creare fiducia. Inoltre, può stimolare le prestazioni: in una ricerca del BLab*, le B Corps del Regno Unito, ad esempio, hanno registrato un tasso di crescita medio superiore del 28% rispetto alla media nazionale.
La certificazione B Corp può anche migliorare la l’appetibilità di un’organizzazione verso gli investitori: quest’ultimi cercano di portare la diversità nei loro portafogli e si orientano sempre più verso le aziende “sostenibili” e sempre più attenti alla governance sociale e ambientale. Secondo una ricerca del B Lab, 120 società di venture capital hanno investito più di 2 miliardi di dollari in B Corporations certificate. Le B Corp, infatti, sono interessanti perché le aziende che producono il maggior valore per gli stakeholder nel prossimo decennio produrranno anche il miglior ritorno finanziario.
Ma come si fa ad ottenere la certificazione?
Una B Corp, per essere definita tale, deve essere certificata dall’organizzazione no-profit BLab secondo standard rigorosi. Questa certificazione è simile al Fairtrade per il caffè o all’USDA per il latte, ma con la differenza che riguarda l’intera azienda e le sue pratiche. Vengono, infatti, analizzati diversi aspetti dell’azienda: dall’’impegno verso il benessere dei lavoratori, l’attenzione per l’inclusione, il coinvolgimento nella comunità, l’impronta ambientale, la struttura di governance e le relazioni con i clienti. L’intera azienda viene messa sotto il miscroscopio perchè è proprio andando a cambiare la mentalità di una organizzazione, intesa come organismo vivente, che si riescono ad ottenenere dei benifici concreti e tangibili.
Requisiti
Le aziende che desiderano diventare B Corporations certificate devono soddisfare tre requisiti fondamentali:
- Performance, ossia verificare le prestazioni sociali e ambientali: Con l’aiuto del B Impact Assessment, uno strumento gratuito creato dal BLab e disponibile a chiunque, le aziende misurano l’impatto sui lavoratori, sulla comunità, sui clienti, sull’ambiente e sulla governance. Per soddisfare il requisito di performance, un’azienda deve ottenere un punteggio minimo di 80 (su 200) punti rispetto alle 5 aree sopra citate.
- Responsabilità legale: Le B Corp sono tenute per legge ad adeguare la propria struttura di governance aziendale per rendersi responsabili nei confronti di tutte le parti interessate (non solo degli azionisti) e ottenere lo status di Società Benefit.
- Trasparenza pubblica: Tutte le B Corps devono produrre e condividere pubblicamente un Rapporto d’impatto. Per completare il processo, le aziende devono poi firmare la Dichiarazione di interdipendenza delle B Corp, sottoscrivere un Accordo B Corp e pagare una quota annuale. La durata della certificazione per le B Corps è di tre anni. Dopo il boom della Green Economy, l’approccio delle B Corps aiuta a distinguere le buone aziende dal semplice marketing. Questa certificazione, infatti, richiede di pensare al di là del profitto nel creare e realizzare la propria strategia organizzativa.
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Approfondimenti: B-Corp-businesses-grow-28–faster-than-national-average