La multipotenzialità si riferisce a quelle persone flessibili, capaci di lavorare in più aree e settori e spesso affascinate da diverse discipline. Questo non implica mancanza di impegno o costanza, ma piuttosto una grande sete di conoscenza ed esperienza.
Vi siete mai chiesti cosa volete fare da grandi? Io non sono mai stata capace di rispondere a questa domanda.
Per questo motivo ogni volta che faccio un colloquio, chiedo sempre: “Ma tu cosa vuoi fare da grande?” E mi diverte vedere le reazioni deə candidatə che rimangono stupiti cercando di capire se sto scherzando o faccio sul serio.
Io ho sempre avuto tantissimi interessi: sono un’esperta di strategie di marketing, una creativa, una fotografa, una sportiva, una team builder e un’appassionata di comunicazione.
Ad un certo punto, ho cominciato a notare questo schema in me per il quale mi interessavo ad un argomento mi ci immergevo, lo divoravo, e diventavo brava qualsiasi cosa fosse, e a un certo punto cominciavo ad annoiarmi. Di solito cercavo di perseverare comunque, ma alla fine questo senso di noia, quel senso di: “Ci sono arrivata. Non è più una sfida.” diventava troppo. E lasciavo perdere. E mi interessavo a qualcos’altro.
Ho dedicato gran parte della mia carriera lavorativa a fare marketing, ma anche in questo caso ho sempre sentito la necessità ogni 3-4 anni di trovare stimoli nuovi. Dopo aver costruito qualcosa di bello e di successo mi rendevo conto che il mio compito era terminato che non provavo più la stessa passione e così sentivo la necessità di cambiare: progetto, azienda, ruolo.
Questo schema con gli anni mi ha provocato molta ansia, per diversi motivi. Il primo era che ogni volta che la passione mi abbandonava, percepivo una strana sensazione di fallimento. L’altra ragione era che mi sentivo sbagliata, mi preoccupavo di aver paura di impegnarmi o auto-sabotarmi dal mio stesso successo.
Io da grande voglio essere felice
Se vi ritrovate in questa storia, sappiate che abbiamo imparato a considerare anormale la capacità di fare molte cose dalla nostra cultura! Chiedere ad un bambino cosa vuol fare da grande lo aiuta a sognare il futuro, ma non lo aiuta ad ispirarsi a tutte le cose che potrebbe essere!
Le persone come me appartengono ad una comunità che viene definita “multipotenziali” ovvero persone con molti interessi e occupazioni creative.
È facile vedere la propria multipotenzialità come una limitazione o un difetto da superare. Ma quello che ho imparato è che ci sono grandi punti di forza nell’essere fatti così. Ecco i super poteri dei multipotenziali:
- Uno: sintesi di idee. Cioè, combinare due o più campi e creare qualcosa di nuovo nell’intersezione.
- Due: la rapidità di apprendimento. Siamo abituati a essere principianti, perché siamo stati abituati a essere principianti molte volte in passato, e questo significa che siamo meno timorosi di provare nuove cose e di uscire dalla nostra zona comfort. Inoltre, molte capacità sono trasferibili tra le diverse discipline, e portiamo tutto ciò che abbiamo imparato in ogni nuova area a cui ci dedichiamo, quindi raramente iniziamo da zero.
- Tre: l’adattabilità; cioè, la capacità di trasformarsi in qualsiasi cosa bisogna essere in una data situazione.
La rivista Fast Company ha identificato la capacità di adattamento come la più importante capacità da sviluppare utile per crescere nel 21esimo secolo. Il mondo economico sta cambiando in maniera così veloce e imprevedibile che sono gli individui e le organizzazioni che possono adattarsi per soddisfare i bisogni del mercato che stanno davvero crescendo.
Articolo: Note to future you: These are the skills you’ll need for work in 10 years
Ora, diciamo che siete, nel cuore, uno specialista. Siete cresciuti sapendo di voler diventare fisico teorico. Non preoccupatevi, non c’è nulla che non va anche nel vostro caso.
Alcune delle migliori squadre sono composte da specialisti e multipotenziali affiancati. Lo specialista può scavare a fondo e implementare idee, mentre il multipotenziale fornisce una mole di conoscenze al progetto. È una bella collaborazione. Ma dobbiamo tutti costruirci vite e carriere che sono in linea con come siamo fatti.
Io ho deciso di perseguire la mia natura e non essere più una spettatrice passiva della vita.
Tutte queste passioni, e molte altre che scoprirò nel mio cammino, contribuiranno a rendermi unica e a rendere il mondo un posto leggermente migliore di come l’ho trovato.
Termino questa secondo appuntamento con The Good Attitude Insights con lo splendido monologo di Drusilla Foer a Sanremo 2022 sull’unicità.
Non voglio ammorbarvi a quest’ora con parole sulla fluidità, sull'integrazione, sulla diversità. Diversità non mi piace perché ha in sé qualcosa di comparativo e una distanza che proprio non mi convince. Quando la verbalizzo sento sempre di tradire qualcosa che penso o sento. Le parole sono come le amanti quando non si amano più vanno cambiate subito. Un termine in sostituzione potrebbe essere unicità, perché tutti noi siamo capaci di coglierla nell’altro e pensiamo di esserlo. Per niente, perché per comprendere la propria unicità è necessario capire di cosa è composta, di cosa siamo fatti. Di cose belle: le ambizioni, i valori, le convinzioni, i talenti. Ma talenti e convinzioni devono essere curati. Non è facile entrare in contatto con la propria unicità ma un modo lo avrei: si prendono per mano tutte le cose che ci abitano e si portano in alto, si sollevano insieme a noi, nella purezza dell’aria, in un grande abbraccio innamorato e gridiamo: “che bellezza tutte queste cose sono io”. Sarà una figata pazzesca e sarà bellissimo abbracciare la nostra unicità e a quel punto io credo che sarà più probabile aprirsi e uscire da questo stato di conflitto che ci allontana. Sono una persona molto fortunata a essere qui ma vi chiederei un altro regalo: date un senso alla mia presenza su questo palco e tentiamo il vero atto rivoluzionario, che è l’ascolto, di se stessi e degli altri
Promettetemi che ci doneremo agli altri, che accogliamo il dubbio anche solo per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo delle convenzioni. Facciamo scorrere i pensieri in libertà e senza pregiudizio e senza vergogna. Facciamo scorrere i sentimenti con libertà e liberiamoci dalla prigionia dell'immobilità. Immaginate se il mondo non ruotasse e fisso stesse, se tutto il buio fosse nero pesto.